7 maggio 2007

QUARANTOTTO PUNTE



Se ne va e non so nemmeno come sia successo. Gli amici non sono ancora tornati per raccontare. Non mi fido del Bugiardino. E poi cosa conta. Cosa importa sapere? Ognuno lo può immaginare. Dodici punte faticano per superare e farsi superare da altre dodici. Poi una sosta. Chi parte per primo adesso? Dai, andate voi, noi riposiamo ancora un istante! Ed ecco che pian piano, come già molte altre volte era accaduto, il cerchio sembra chiudersi, ed invece? Invece cosa? Ma proprio adesso che potevano riposarsi? Sì, proprio ora quelle maledette dodici punte si mettono a litigare con le altre dodici? E non c’è più niente da fare... Già altre volte era capitato, ma questa volta nessuno le ferma!

Li conoscevo poco quei due puntini neri, ma dal racconto di amici, dai loro sguardi e da ciò che da sempre ho letto su di loro, mi sono costruito un immagine positiva, umile e sincera che desidero conservare intatta. E allora per una volta voglio pensare che ci sia un dopo. E continuo ad immaginare. Una cresta si perde nella nebbia ma non è poi così difficile seguirla. Basta andar dritti, non scendere né a destra né a sinistra. Questa volta le ventiquattro punte scherzano tra loro, si sorpassano e si fanno sorpassare cordialmente. In poco tempo eccole arrivare sulla cima. Le nebbie si diradano e le ventiquattro punte incontrano altre ventiquattro punte. Si conoscono, si abbracciano e non perdono tempo. Riprendono il cammino che avevano cominciato insieme.