2 marzo 2009

SCIALPINISMO NELLE PALE - ATTRAVERSATA DELLA FRADUSTA

Non mi piace svegliarmi presto e l'autostrada deserta alle 5 del mattino non stimola di certo il risveglio; ancora meno il compagno di viaggio che con il cappellino di lana abbassato fino al naso, dorme profondamente, cercando di riprendersi dai postumi di una serata impegnativa... Un caffè, i soliti preparativi con l'insopportabile gelo mattutino e si parte.

Un mesetto fa con Marco avevamo già tentato la traversata ma la mia interpretazione poco corretta della cartina ci ha portato fuori strada. Ci tenevo però a ritornare in questi luoghi, d'inverno: la mia prima scalata in dolomiti è stata proprio nelle Pale di San Martino e l'idea di poter ammirare queste imponenti pareti sommerse da metri di neve mi affascinava parecchio. 


Partiamo dal Cant del Gal e lasciamo alle spalle l'imponente parete ovest del Sass Maor addentrandoci lungo la valle che passando dal Rifugio Treviso porta al Passo Canali. Un vallone selvaggio, poco frequentato e caratterizzato da un ambiente tipicamente dolomitico: ripidi canali incastonati tra vertiginose pareti di calcare. La neve è marmo e nonostante la temperatura sia mite le lamine degli sci fanno fatica a resistere: l'impressione di scivolare a valle è continua, e  decidiamo quindi di togliere gli sci su un tratto più ripido , giungendo al panoramico Passo Canali. La vista è superba sulla Valle di San Lucano con le spettacolari pale, l'Agner ed il Pelmo. Davanti a noi si apre anche la vista della Fradusta, meta della nostra traversata.


Il collo comincia a dolere a forza di guardarsi intorno, l'ambiente è galattico e continua ad esserlo quando giungiamo sull'Altipiano delle Pale: un deserto bianco a perdita d'occhio con le più belle vette delle Dolomiti che fanno da cornice.



La vetta della Fradusta che raggiungiamo dopo averne salito tutta la cresta dalla forcella omonima è un balcone a picco sulle valli circostanti, una delle poche cime scialpinistiche della zona caratterizzata principalmente da vertiginosi picchi di calcare.


Se da una parte, per comodità, vorremmo ritornare sulle nostre tracce di salita e scendere con maggior sicurerzza a valle, dall'altra valutiamo insieme se scendere dal Passo Pradidali e lungo uno dei più grandiosi valloni dolomitici. Il tempo è bello, la giornata è lunga ed eventualmente il rifugio potrebbe rappresentare un punto di appoggio in caso di necessità.

E' così che ci avventuriamo lungo la discesa del Pradidali solcando canali e conche racchiuse tra le pareti della Cima Canali e del Sass Maor. E' impressionante sciare al cospetto di questi giganti!


Quando raggiungiamo il rifugio Pradidali già vediamo, quasi mille metri più in basso, il punto di partenza della mattina, e cominciamo a sentire profumo di birra e panino... Ci lasciamo un pò prendere dall'entusiasmo e scendiamo spavaldi lungo i pendii che d'estate caratterizzano il percorso di salita. Siamo quasi alla base quando ci rendiamo conto di essere sopra dei salti dove il sentiero estivo è scavato nella roccia ed ora ricoperto da metri di neve. Capiamo solo ora che la discesa corretta avremmo dovuto seguirla salendo un centinaio di metri sopra il rifugio ed imboccando uno stretto canale che costeggia la destra orografica della valle. Spogliati gli sci e picca in mano, scendiamo lungo un breve canalino ripido ed esposto che ci porta finalmenta nel canale! Un pò di paura rimarrà d'esempio per le prossime volte: meglio documentarsi sulle discese!


Quando ritorniamo alla macchina ci accoglie il rifugista e guida alpina Giampaolo Di Paoli, simpaticissimo e al settimo celo per i due scalatori in parete: Rolando Larcher e Fabio Leoni hanno appena compiuto la prima invernale della via Masada sul Sass Maor!

Noi siamo al settimo cielo per la nostra traversata ma con i piedi per terra e consapevoli che il nostro "alpinsimo" è solo un mezzo per vivere momenti bellissimi ed arrivare al lunedi stanchi, ma appagati. Niente di più!


(FOTOGRAFIE DI STEFANO CODAZZI)


LA SCHEDA


La traversata della Fradusta è un entusiasmante tuffo nelle crode dolomitiche. Può essere percorsa interamente con gli sci partendo e ritornando dal Cant del Gal, nella Val Canali. Si raggiunge dapprima il rifugio Treviso, si prosegue fino al passo Canali, si continua verso la forcella e lungo la cresta fino in vetta alla Fradusta. Si scendo quindi sull'Altipiano delle Pale fino a raggiungere il Passo Canali. A questo punto si imbocca il vallone Pradidali costeggiando l'imponente parete della cima Canali. Giunti al Rifugio Pradidali al centro del vallone, occorre risalire per circa 100, 200 metri fino ad arrivare ad una selletta che permette di imboccare un ampio canale che costeggia la destra orografica dell'intero vallone. Lo si segue fino alla base dove il terreno si fa sempre più ampio e meno ripido, fino ad imboccare la strada forestale che porta nuovamente al Cant del Gal.


Dislivello: circa 1850 metri. Utili ramponi. Occorre valutare attentamente le condizioni dei canali di salita e di discesa.








Meno impegnativa e sicuramente più frequentata è la discesa dalla Fradusta salendo con la funivia al Rifuigio Rosetta. Dal Rifugio senza nemmeno dover raggiungerne la vetta, si percorre l'Altipiano fino al passo Pradidali o fino alla forcella della Fradusta a seconda del vallone che si vuol percorrere in discesa.