1 ottobre 2009

ECUAD'OR


La sveglia suona, sono le 6 del mattino! Non pensavo che in vacanza mi sarei svegliato così presto, ancor prima dell’orario di lavoro in Italia. Ma lo faccio volentieri: oggi andiamo a San Francisco! Non siamo però in California! La comunità di San Francisco si trova in Ecuador, nella regione del Cotopaxi a circa 3200 metri di quota. Gli abitanti della comunità devono risolvere un problema fondamentale: è diminuita la portata della sorgente di acqua potabile e di conseguenza nelle case del paese ne arriva troppo poca per gli usi quotidiani. Visto che lo stato non ha i mezzi sufficienti per poterli aiutare ecco che si sono rivolti ai volontari italiani dell’operazione Mato Grosso.









Cos’è l’operazione Mato Grosso?


L'OMG è un movimento a livello nazionale rivolto soprattutto ai giovani, ai quali si propone di lavorare gratuitamente per i più poveri. Attraverso questo impegno, essi iniziano un cammino educativo che li porta a scoprire e acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, il lavoro gratuito, l'impegno sociale, la coerenza tra le parole e la vita, il gruppo, il rispetto e la collaborazione con gli altri, la sensibilità e l'attenzione ai problemi dei più poveri, il tentativo di imparare a voler bene.


La struttura del movimento si articola attorno a due dimensioni tra di loro complementari:

l'Italia,dove ci sono numerosi gruppi di ragazzi (circa 1500 tra giovani e famiglie) che si riuniscono e lavorano per raccogliere i fondi necessari al finanziamento delle attività svolte dai volontari nelle spedizioni latino-americane. Tutti i volontari offrono il loro lavoro e la loro disponibilità in forma COMPLETAMENTE GRATUITA, autofinanziandosi al fine di devolvere completamente quanto raccolto con il lavoro alle spedizioni in America Latina.

Il lavoro dei ragazzi riesce a coprire finanziariamente la maggioranza dei fabbisogni, la restante parte dei fondi viene raccolta attraverso gli aiuti delle famiglie/amici dei volontari,iniziative degli adulti rivolte a sostenere singoli progetti, offerte raccolte nelle parrocchie ecc.

Esistono lavori di gruppo svolti costantemente durante la settimana (verniciature, imbiancature, raccolte carta nei negozi, pulizia scale dei condomini, sgomberi e traslochi, pulizie e mantenimento giardini, taglio legna...) e campi di lavoro svolti nei fine settimana e durante i periodi di vacanza; i campi riuniscono giovani di gruppi diversi e i lavori sono più impegnativi (costruzione, agricoltura, gestione rifugi, grandi raccolte carta, stracci, ferro, sistemazione sentieri e baite di montagna); i campi sono occasione di confronto e di riflessione, consentono di approfondire le proprie motivazioni e di conoscere le esperienze e il lavoro missionario attraverso l'ascolto dei volontari rientrati dall'America Latina.


l'America Latina,dove ci sono numerose missioni (più di 80) nelle quali i volontari OMG (giovani, famiglie, sacerdoti) prestano servizio a favore dei poveri in zone particolarmente depresse e isolate di Brasile, Bolivia, Perù ed Ecuador. Si realizzano interventi in campo educativo (scuole agricole, scuole professionali per l'intaglio del legno, tessile, scuole per infermiere...), religioso (chiese, oratori, seminari), sanitario (ospedali, ambulatori, infermerie...), sociale (creazione di cooperative, costruzione di case, ponti, strade...). I ragazzi meritevoli, scelti tra le famiglie più bisognose, ricevono istruzione, formazione professionale, vitto e alloggio. I volontari (circa 300) prestano la loro opera in forma totalmente gratuita, senza ricevere nessun compenso economico e per tempi più o meno lunghi: si va da permanenze brevi di uno o due anni, fino a presenze stabili di dieci, venti e più anni (volontari permanenti).




Ma ritorniamo a noi… In Ecuador esistono circa 17 missioni, delle quali buona parte si trovano in un’area circoscritta vicino alla città di Pujili, nei pressi della più conosciuta Lacatunga, a due ore circa dalla città di Quito, capitale del paese. La casa campesina di Pujili rappresenta il punto di riferimento per tutte le missioni grazie alla sua posizione strategica: qui arrivano i farmaci, il materiale edile, le provviste alimentari, il legname, il ferro e tutto ciò che è necessario nelle varie missioni. Ogni giorno partono due camion diretti alle varie case dell’OMG.

E’ proprio da Pujili che partiamo per la comunità di San Francisco dove trascorriamo un’intera giornata insieme a tutti gli abitantti del paese con l’obiettivo di installare una condotta di ottocento metri da una nuova sorgente fino ad una cisterna già esistente. A cavallo arriviamo a 4200 metri di quota dove i campesinos nei giorni precedenti hanno già preparato uno scavo di 800 metri di lunghezza, 1 metro di profondità e 30 centimetri di larghezza, tutto rigorosamente a mano! Una giornata indimenticabile, fredda, ma riscaldata dalle immagini che si susseguono: madri che hanno camminato per due ore con i neonati avvolti in una coperta sulle spalle; bimbi saliti sul dorso di un lama che giocano nei prati mentre i più adulti lavorano nella costruzione della tubazione. Durante la prima parte della giornata, in realtà, sono poche le persone che lavorano in quanto è necessario innanzitutto convogliare l’acqua dalla sorgente nel primo tubo e successivamente collegare uno ad uno tutti gli altri. Ma quando finalmente il serpentone di tubi viene appoggiato nello scavo allora tutta la comunità si attiva, ed è spettacolo! Sono più di cento queste figure colorate che armate di badile riempiono lo scavo di terra: adulti, bimbi ed anziani, nessuno si risparmia alla fatica e stupisce il sorriso e le continue risate che rendono vivacissimo il lavoro di questa gente!

A fine giornata l’acqua, come per miracolo arriva nella cisterna ed il flusso aumenta in modo consistente. Questa comunità non ha nessun mezzo materiale per poter ripagare economicamente il lavoro finanziato dall’OMG ma il loro sorriso è la miglior forma di ringraziamento che ci si possa aspettare.









Trascorriamo poi alcuni giorni visitando alcune missioni situate attorno al vulcano Quilotoa percorrendo a piedi la distanza tra una casa e l’altra. I volontari italiani ci accolgono sempre con grande ospitalità e ognuno di loro ci mostra con grande umiltà le varie strutture dove vengono svolte le molteplici attività di volontariato. Solitamente la missione ha come fulcro l’abitazione dove vive la famiglia italiana che gestisce la missione stessa; vicino alla casa c’è sempre una chiesa o quantomeno una cappella; si trovano poi altre strutture quali l’asilo, la scuola, il tallier, la cooperativa dove si producono i mobili, il vetro o quella tessile. Attorno alle strutture ci sono spesso aree di verde, serre, orti e spazi per la ricreazione. In alcuni casi si tratta proprio di strutture veramente confortevoli, ospitali e soprattutto funzionali. La presenza del Mato Grosso ha come principale obiettivo quello di dare un’opportunità ai giovani di lavorare nei luoghi dove sono nati senza doversi trasferire nelle grandi città perdendo le proprie radici. L’assistenza medica, l’istruzione ed altri servizi primari sono sempre in primo piano per chi opera in questi luoghi.





Il nostro viaggio in Ecuador è stato semplicemente una vacanza, sarebbe presuntuoso affermare che abbiamo lavorato. Sicuramente questa esperienza ci ha permesso di avvicinarci maggiormente alla realtà di un paese che ha caratteristiche completamente diverse dall’Italia. A volte leggere, ascoltare e documentarsi seduti alla propria scrivania non ha niente a che fare con un’esperienza vissuta sul campo. Ecco allora che se non altro il nostro viaggio in Ecuador ci ha dato l’opportunità di confrontarci con problemi e realtà prima sconosciute, nella speranza di avere la forza, soprattutto morale, di impegnarci maggiormente in questa organizzazione di volontariato.